Passeggiare lungo l'antico tracciato dell'Appia Antica e vedere, ad un certo punto, grandi strutture che rimandano immediatamente ad un'epoca passata, in cui ricche famiglie volevano stare nella pace dei sensi costruendosi enormi villa laddove, una volta, non c'era nient'altro che campagna e tranquillità. Un sogno ad occhi aperti? No, bensì un modo di pensare tipicamente romano, ed i Quintili non facevano certo eccezione!
L'ingresso si trova su Via Appia Nuova, ed attualmente è gratuito. Si entra, e subito si coglie l'impatto di ciò che significava per l'antico, e nobile, romano la realizzazione di una villa di campagna. Se noi oggi amiamo tanto le ferie e rifugiarsi nelle nostre seconde case di villeggiatura, lo dobbiamo a uomini come i Quintili, che amavano tuffarsi anima e corpo nel lavoro quanto in una realtà in cui potessero riposare e nutrire lo spirito immersi nella natura e nell'arte. Il complesso della villa risale all'età adrianea, e dopo pochissimi anni tutto il terreno fu acquistato dai fratelli Quintili, ricchissimi protagonisti dell'aristocrazia romana dell'epoca. Più si era ricchi, e più si tentava di far vedere agli altri esseri umani la propria ricchezza. Per tale ragione i Quintili, potenti e soprattutto possessori grandi somme di denaro e di influenti amicizie, ampliarono di molto le strutture della villa, arrivando a realizzare diversi ambienti architettonici, tra cui le enormi aule absidate del Frigidarium, del Calidarium e del Tepidarium, i luoghi più comuni di un sistema termale, gli ambienti di rappresentanza e quelli per la servitù, senza contare il teatro marittimo ed il ninfeo.
Come ogni villa di campagna che si rispetti, e considerando che questa è la più grande del suburbio romano, i Quintili non badarono a spese per costruire qualcosa di eccezionalmente grande e complesso: terme, stanze lussuose con tanto di mosaici ed affreschi, sale per gli ospiti e per i proprietari, addirittura un acquedotto tutto loro, facendosi realizzare privatamente un nuovo ramo dell'Acquedotto Claudio (quelle arcate che si vedono percorrendo la Via Appia). Di certo non mancavano di amicizie nelle alte sfere...
Per concludere, torniamo all'inizio della visita, in cui si deve passare attraverso un Antiquarium, una specie di piccolo museo in cui sono raccolte alcune delle testimonianze archeologiche ritrovate durante gli ultimi scavi (i quali, comunque, furono effettuati anche nei secoli scorsi). Un modo come un altro per cominciare ad entrare, a pieno titolo, nell'opulento mondo del ricco romano, cittadino di Roma e capace di cose davvero magnifiche. Peccato però che i Quintili, oltre ad avere amicizie altolocate, si fecero anche alcuni nemici, tra cui il più temibile di tutti: l'Imperatore. E se consideriamo che all'epoca il trono lo occupava Commodo, il quale aveva sempre voglia di prendersi nuovi terreni a scapito dei senatori o dei nobili, ecco che possiamo capire perché i Quintili si godettero poco i loro sforzi finanziari. Furono uccisi e giustiziati. Triste fine per chi pensava di passare la vita in totale "otium"...