sabato 30 gennaio 2016

Una Roma attraverso i secoli

Condivido questa #foto per ricordare a tutti quanto#Roma abbia attraversato i millenni, rimanendo sempre protagonista della #storia . Sullo sfondo notiamo il marmo bianco del portico del #Vittoriano(terminato nei primissimi anni del '900), eretto in onore del Re Vittorio Emanuele II e poi dedicato ai morti della Prima Guerra Mondiale. In alto a destra, oscurata dalla mole imponente (e non è un caso...) del Vittoriano, ecco una porzione della facciata della Basilica di Santa Maria in Ara Coeli, legata, secondo la tradizione, all'annuncio di una #Sibilla ad #Augusto e costruita durante il Medioevo su un preesistente tempio romano. Infine, in primo piano, l'Insula Romana di età imperiale, ben visibile (per chi ci fa caso), a ridosso della Cordonata del Campidoglio (la scalinata), immediatamente prima di Piazza Venezia. Tre edifici, così diversi, ma così uguali nel rappresentare Roma.#greatbeautyrome #Rome #insula #chiesa #basilica


giovedì 28 gennaio 2016

La cella di San Paolo

Questa è la cella in cui, secondo la tradizione, San Paolo avrebbe soggiornato prima della sua esecuzione. Siamo nelle cripta della Chiesa di San Paolo, costruita nel '500 sopra il luogo considerato sacro. La chiesa si trova all'interno del complesso delle Tre Fontane, che consta di tre chiese, che coprono un arco temporale di molti secoli. Il nome è legato al Miracolo di San Paolo: secondo la tradizione infatti, il Santo fu decapitato (una fine comunque migliore della crocifissione, e questo a causa delle sue origini nobili). La testa, una volta decollata, rimbalzò a terra tre volte, facendo sgorgare tre sorgenti d'acqua (una calda, una tiepida ed una fredda). Le sorgenti, oggi prosciugate, sono inglobate nella stessa chiesa di San Paolo.#Roma #religione #tradizione #Rome #chiesa#SanPaolo #testa #TreFontane 


martedì 26 gennaio 2016

L'Arco con la damnatio memoriae

L'Arco degli Argentari si trova a fianco del portico di San Giorgio al Velabro e, nonostante il nome, si tratta di una struttura con architrave che fungeva da uno degli ingressi per il Foro Boario. Fu donato dagli argentari romani alla famiglia imperiale di Settimio Severo, nei primi anni del III d.C. Chi erano gli argentari? Anche se non li si possono completamente assimilare a loro, li possiamo definire banchieri, o comunque persone ricche che facevano del commercio e dell'edilizia il loro punto di forza. 


La cosa che colpisce di più, a parte la splendida decorazione a rilievi che copre interamente la superficie, è una figura completamente abrasa, che si trova accanto a personalità imperiali come Caracalla o Settimio Severo. Sicuramente la suddetta figura rappresentava Geta, il fratello ed erede al trono di Settimio Severo che Caracalla fece uccidere, accusandolo di tradimento. In pochi credono a questa accusa, ieri come oggi, ma sta di fatto che qui siamo di fronte ad un esempio visivo di "damnatio memoriae", la cancellazione totale della memoria di un personaggio pubblico attraverso la distruzione di tutto ciò che lo poteva rappresentare, raffigurare e mostrare (dalle statue ai rilievi). #Roma#Rome #ArcoArgentari #Velabro

domenica 24 gennaio 2016

La Lupa di Roma

La #LupaCapitolina, il simbolo dell'origine divina di#Roma e del suo grande impero. Di produzione etrusca, questo bronzo del V secolo a.C. presenta ancora molti enigmi...in primo luogo i due gemelli, Romolo e Remo, allattati dalla Lupa dopo che la cesta che li conteneva era stata, dolcemente, posata sulla riva del Tevere, stranamente quieto in quel momento. Il Pollaiolo, alla fine del '400, fece aggiungere i due gemelli a questa statua che rappresenta il primo nucleo di opere donate dal Papa Sisto IV alla città di Roma. In questo modo, la statua non fu solo un'arma propagandistica usata da gente come Augusto, Adriano o Massenzio, ma anche tra le primissime opere ospitate da ciò che é riconosciuto come il primo museo al mondo: i Capitolini. 


Per tornare all'enigma precedente, si stanno avanzando ipotesi sull'esistenza dei gemelli nel gruppo scultoreo, aggiunti forse già in un rifacimento del II sec. a.C. Il Pollaiolo, dunque, non avrebbe inventato nulla! Comunque, la Lupa rappresenta Roma stessa, la sua origine mitica e mistica, comune a molte civiltà mediterranee. Una Roma che, oggi come allora, rivive nella bontà di quell'animale selvaggio che prestò il suo nutrimento alla Città Eterna! #Rome #Lupa #MuseiCapitolini#museo

venerdì 22 gennaio 2016

Colonna di Marco Aurelio

La #ColonnadiMarcoAurelio svetta su Piazza Colonna, da sempre uno dei centri nevralgici della città. Fino a poco più di un secolo fa, infatti, attorno alla colonna celebrativa sorgevano molte fornaci per la torrefazione del caffè, trasformatesi poi in caffè veri e propri in cui, per la prima volta a Roma, delle donne vestite da cameriere servivano ai tavoli! 



Il tutto, attorno a questo monumento eretto in memoria dell'imperatore Marco Aurelio che sconfisse popolazioni germaniche, riportando l'ordine e la pace a Roma. Un monumento propagandistico composto da fregi marmorei che girano a spirale lungo il fusto della colonna, rappresentando scene e fasi, a volte standardizzate, della guerra e della sua preparazione. Come la precedente Colonna Traiana insomma, una vrea cronistoria il cui intento non era solo quello celebrativo. Infatti si voleva riportare fiducia nel popolo, così preoccupato per la discesa di tribù e popolazioni ritenute indegne, rozze ed incivili. Un modo architettonico e marmoreo (e probabilmente anche policromo), di riportare la giusta tranquillità al cuore dell'Impero. #greatbeauutyrome #Roma #colonna #caffè #storia#monumento #Rome

mercoledì 20 gennaio 2016

Una Domus a Roma

Le #DomusRomane al #Celio sono un complesso di strutture ed edifici sviluppatesi dal II secolo d.C. fino alla realizzazione della prima basilica cristiana della zona, sorta nel IV secolo d.C. Inizialmente botteghe che affacciavano tramite arcate sulle strada, poi casa nobile, arricchita ed abbellita di pitture parietali ed ambienti, come il ninfeo, davvero eccezionali, fino a giungere alla costruzione della basilica sovrastante, (poiché le Domus Romane sono sotto il piano di calpestio del luogo di culto), che da allora si è sviluppata, dedicandola in seguito ai SS Giovanni e Paolo (due soldati cristiani martirizzati sotto Diocleziano).

Un esempio perfetto della stratificazione di Roma, di quel passare del tempo che ha portato un'area dall'essere un luogo di commercio ad uno privato, fino a diventare una delle chiese più grandi della città. Il Celio, inoltre, ha da sempre rivestito un ruolo importante nel tessuto urbano della Roma antica, con i suoi mitrei e le caserme dei militari, per non parlare dell'estrema vicinanza al luogo simbolo per eccellenza, come il Colosseo.




Un complesso di pitture parietali che attestano la volontà artistica dei Romani, protesi sempre verso una ricerca di superfici nuove su cui proiettare i loro sogni e desideri, tra finte murature e decorazioni varie. Insomma, ambienti tutti da scoprire! :-) #Rome #domus #Roma #sotterraneo #chiesa #ninfeo

lunedì 18 gennaio 2016

Una prospettiva davvero geniale!

Sarebbe bello appoggiarsi a quella #balaustra ed ammirare la città di #Roma ...peccato che è "solo" una falsa prospettiva! Siamo nella "Sala delle Prospettive", nella bellissima #VilladellaFarnesina , un edificio adibito a residenza privata estiva e realizzata agli inizi del '500 da Baldassare Peruzzi, seguace di Raffaello (che ha decorato anche una sala all'interno di questa splendida villa), per Agostino Chigi, il potente banchiere dell'epoca. In particolare, a parte il resto della villa che consiglio di visitare e di cui magari pubblicherò altro, mi soffermo su questa veduta della città: con questa foto si può capire pienamente il concetto di #prospettiva e di falsa profondità, soprattutto quando il soggetto sono panorami o elementi architettonici. Tutto qui è dipinto sul muro: dalle colonne con capitelli dorati alla nicchia con la statua. Il senso della profondità, raggiunto nel Rinascimento italiano attraverso lo studio intensivo dei corpi, dell'atmosfera e dell'occhio umano tra le altre cose, sta raggiungendo la sua piena maturità. E qui Baldassare Peruzzi, lui è l'autore, ce ne dà un grandioso assaggio! Quanto è bello potersi tuffare in una realtà altra, in un mondo in due dimensioni di cui si può riconoscere forse qualche scorcio... #Rinascimento #arte #Rome #profondità



sabato 16 gennaio 2016

Una tomba a forma di forno...

Questa tomba della tarda età repubblicana si trova a#Roma , proprio davanti a #PortaMaggiore , sulla Prenestina. Sembra un forno vero? E non è un caso, poiché ad erigerla fu un certo Eurisace, un fornaio che fece però fortuna poiché fu il fornitore dell'esercito romano. E quale modo migliore per sottolineare il suo reddito e la sua importanza che farsi costruire una tomba che ricordi la sua attività? :-) 

Realizzare un monumento così grandioso proprio nel punto in cui a confluirono sono ben due strade, la Prenestina e la Casilina, fa comprendere lo status social e la fortuna raggiunta di questo lavoratore. Come sempre accadeva, la sepoltura e ciò che doveva rimanere ai posteri doveva rappresentare la vita ed il lavoro del defunto. Ed Eurisace non si fece pregare, quando dovette scegliere la casa del suo eterno riposo.



All'epoca era una prassi comune realizzare tombe monumentali, soprattutto lungo le grandi ed importanti via di comunicazione. Vi era una grande competizione sociale ed un grande volontà di autocelebrare la propria persona. Il successo personale, infatti, era il lasciapassare per una vita agiata che, di riflesso, portava vantaggi non solo a se stessi, ma anche all'intera famiglia di appartenenza. Oggi parleremmo di reputazione, un concetto che gli antichi romani tenevano molto in considerazione. #Rome #tomba #Eurisace #sepolcro#fornaio #forno 

giovedì 14 gennaio 2016

Il messaggio marmoreo di Augusto: l'Ara Pacis

Foto di un rilievo di uno dei fronti della celeberrima #AraPacis, che bene mostra tutto il simbolismo e la volontà politica insita nel monumento fortemente voluto da Augusto. Il princpes voleva essere dipinto, e su questo fu aiutato dai suoi ricchi amici e dai poeti di "corte", come l'uomo capace di portare Roma fuori dalle guerre civili, dandole nuova stabilità, nuova pace, nuovo volto. Il tutto, nel pieno rispetto delle istituzioni, della storia e del diritto di Roma, la cui tradizione mai doveva essere calpestata.



L'Ara Pacis non è altro, dunque, che uno strumento di propaganda con cui Augusto, attraverso rappresentazioni figurative che i romani ben conoscevano, e che rimandavano alla divina origine di Roma, poteva trasmettere il suo messaggio di stabilità e di rinnovata abbondanza per il neonato Impero, figlio di un periodo turbolento come la Repubblica.

La volontà di Augusto era quella di far tornare in auge il cosiddetto "mos maiorum", due parole che contengono tutte le indicazioni per poter essere un vero romano: coraggio, forza, costanza, pragmatismo, lavoro, sacrificio per la famiglia ed il territorio, rispetto delle leggi e delle regole.

E cosa vediamo qui, su questo rilievo? La figura di una donna e di due bambini (pace), attorniati da piante e frutti di ogni genere e tipo (abbondanza), ed inseriti in un ambiente bucolico e rupestre, a simboleggiare la fertile e conosciuta terra di Roma (stabilità). #Augusto sapeva il vero significato di #propaganda! #Rome #Roma #altare #marmo #pax

martedì 12 gennaio 2016

La Fontana del Nettuno: un'altra bellezza di Piazza Navona

Dettaglio della Fontana del Nettuno, probabilmente la fontana meno famosa di Piazza Navona: come la sua quasi gemella Fontana del Moro, inizialmente essa era costituita da una vasca mistilinea (con linee curve e rette che si alternano) sormontata da una piccola vasca rettangolare utilizzata come...abbeveratoio per cavalli! (ne possiamo vedere un esempio a Villa Borghese, ma questa é un'altra storia...). 



Siamo alla fine del '500. Questa povera fontana, però, non fu investita dalla ventata fresca ed innovatrice di Papa Innocenzo X, che volle riammodernare tutte le fontane della piazza, che lui considerava un po' come il giardino di famiglia (secondo le cronache arrivò anche a riempire la piazza d'acqua per organizzare finte battaglie navali, e non solo). I bei gruppi scultorei che oggi adornano la fontana, resa nelle forme identiche alla sua quasi gemella Fontana del Moro, e che rappresentano Nettuno con ninfe a cavalcare animali marini, sono del XIX secolo! #Roma #fontana#PiazzaNavona #foto #Rome

domenica 10 gennaio 2016

Agostino Chigi: una tomba per un banchiere d'altri tempi

Questa é la tomba di Agostino Chigi, ospitata nell'omonima cappella nella Basilica di Santa Maria del Popolo. Il progetto fu del #Bernini. Come mai un'artista così famoso? Semplice, perché Agostino Chigi é stato, agli inizi del '500, l'uomo più influente di tutta #Roma, anche più del Papa.



Appartenente ad una famiglia senese trasferitasi nella Caput Mundi, Agostino cominciò a fare ciò che meglio gli riusciva: prestare soldi con tassi d'interesse. Insomma, un banchiere, il quale si poteva permettere di prestare moneta sonante addirittura al Vaticano, che riuscì a finanziare le opere maestose dell'epoca, tra cui il cantiere di San Pietro, proprio grazie al Chigi banchiere. Fu così che il nostro si arricchì ancor più di quello che già era, e cominciò anche a fare un lucroso e spettacolare mecenatismo, tanto da potersi permettere maestranze eccellenti e costose, come quella di Raffaello (suo il progetto della cappella). Ciò che il Chigi lasciò a Roma, tra l'altro, fu Villa della Farnesina, sul Lungotevere...

venerdì 8 gennaio 2016

San Carlo alle Quattro Fontane: le linee di Borromini

Foto della Chiesa di San Carlo alle Quattro Fontane, nei pressi del #Quirinale. Un luogo di culto fantastico, pensato, elaborato e realizzato da Borromini! Fu con questo progetto, il suo primo in solitario, che l'artista si fece conoscere a #Roma!




La pianta é una sorta di ellisse con gli angoli smussati, che si protrae verso l'alto con assoluta armonia geometrica e visiva. Borromini qui dimostra la sua sapienza nell'uso del modulo di tipo geometrico, con il quale tirava su edifici fantastici! Da notare anche il chiostro, che segue l'andamento della chiesa ad esso annessa! Una citazione per la #cupola, un trionfo del Barocco romano, con i suoi cassettoni a forme variabili.



Oltre a tutto ciò, però, c'è da dare un'occhiata anche alla facciata della chiesa, una facciata che è la sintesi perfetta dell'architettura di Borromini, così basata sulle linee curve e morbide e sul loro ritmo da far sembrare ogni superficie dura malleabile come burro.



Che dire? Vale una visitina no? ;-)

mercoledì 6 gennaio 2016

Il Galata Suicida: capolavoro assoluto!

Questo è il "Galata Suicida", uno dei capolavori, tra i più celebri, del già citato (in altri post), #PalazzoAltemps, una delle sedi del Museo Nazionale Romano. Oggi mi soffermo su questo gruppo scultoreo, con una forte accentuazione espressiva data dai gesti, dal movimento, dal momento catturato ed intrappolato nell'eternità del marmo. Un emozione espressa da ogni singolo granellino di questo nobile materiale.


Rappresenta un guerriero in procinto di uccidersi, dopo aver posto fine alla vita della moglie. Un atto per lui eroico, incapace di considerarsi uno schiavo o un prigioniero dell'esercito vincitore. Questo dramma venne immortalato dal re Attalo di Pergamo, città stato dell'Ellade greco, che decise di commemorare e celebrare la sua vittoria sui Galati commissionando quest'opera (e non solo... ai Musei Capitolini abbiamo anche un gruppo scultoreo denominato "Galata Morente"). Che dire di più? Nulla, se non trovare occasione ammirarlo e rimirarlo! Conviene, anche dal punto di vista economico!

lunedì 4 gennaio 2016

La Tastiera Borghese: un doppio balcone a Roma

Questa è la #Tastiera di #PalazzoBorghese. Un particolarissimo balcone che si affaccia su Via di Ripetta, a pochissimi passi dall'Ara Pacis. Si tratta di un artificio architettonico molto strano, poiché si compone di due balconi sovrapposti: il primo, sempre chiuso da persiane, con l'elegante balaustra e le colonne a sostegno, mentre il secondo balcone, più piccolo, presenta una balaustra sorretta da elementi portanti più rifiniti e decorati.


Infine, anche se dalla foto forse si vede poco, da notare l'albero che sormonta tutta la struttura, sistemata al centro del secondo balcone. Non è un caso che la Tastiera, realizzata tra le fine del '500 e l'inizio del '600, quando Camillo Borghese comprò il cinquecentesco palazzo restaurandolo, fa parte di una delle Quattro Meraviglie della Roma del Rinascimento, insieme al portale di Palazzo Sciarra Colonna, al Dado Farnese ed allo Scalone di Palazzo Ruspoli! (in futuro parlerò anche di questi :-)) #Roma #Rome 

sabato 2 gennaio 2016

Cappella di Sant'Elena: la Vera Croce è qui...

Una Cappella davvero magnifica, il fulcro di tutta la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. La Cappella dedicata alla madre di Costantino, colei alla quale si deve la costruzione della basilica e, soprattutto, la scoperta della Vera Croce, quella sulla quale fu crocefisso Gesù. Ma andiamo con ordine...

Elena fu, come il figlio Costantino, folgorata da questa vecchia/nuova religione, quel Cristianesimo che aveva attecchito ormai tra la popolazione di Roma, ma anche tra le elite della società romana. Un giorno, Elena decise di recarsi in Terra Santa per una sorta di pellegrinaggio. Il suo vero obiettivo, però, era cercare il Golgota, la collinetta sulla quale Gesù ed i sue ladroni furono condannati a morire. Scoprì un vecchio che asseriva di conoscerne l'ubicazione, un uomo che non voleva parlare ma che fu costretto a farlo sotto tortura. Elena cominciò a scavare e trovò vari pezzi di legno. Quali tra essi appartenevano alla Vera Croce? Bisognava fare una sorta di test, e secondo la tradizione fu proprio questo che fece Elena. Ordinò di portare un cadavere nella zona. Poi, la stessa donna prese vari pezzi di legno, e cominciò a toccare il corpo morto, fino a che al tocco di un pezzo il corpo si rianimò, resuscitando a nuova vita. Fu così che Elena tornò a Roma portandosi alcuni frammenti della Vera Croce, compresa una porzione di terra del Golgota (oggi conservata sotto la statua della santa).


Infine, per ritornare alla Cappella, da citare il magnifico mosaico cinquecentesco, realizzato da Baldassarre Peruzzi, raffigurante il volto sorridente di Gesù all'interno di un tono, retto ai lati da altri quattro tondi. Il tutto, su un fondo dorato che dona una sensazione di preziosa contemplazione...