Questo è il magnifico "Trionfo di Galatea", affresco celeberrimo di #Raffaello realizzato nell'altrettanto fantastica Villa della Farnesina. Il mito narra del ciclope Polifemo (quello accecato da Ulisse) che si innamora perdutamente di questa ninfa, la quale però ha già donato il suo cuore, ed il suo amore, ad Aci. Polifemo è infuriato per questo sentimento non corrisposto, ed uccide Aci scagliandogli un enorme masso, con Galatea che, invece, fugge su un cocchio marino trainato da delfini. Oltre al mito, c'è da narrare anche una leggenda. In quel periodo a Roma lavorarono in contemporanea sia Raffaello che Michelangelo. I rapporto tra i due non erano buoni, soprattutto perché il secondo, considerandosi il miglior artista di tutti i tempi, non faceva avvicinare nessuno alle sue opere e progetti in fase di realizzazione (papi inclusi). Il nostro Michelangelo, oltre ad avere un caratteraccio, era infastidito dalle numerosi voci che descrivevano quel giovane da Urbino talmente bravo da ammaliare e convincere gente come il Papa Giulio II o il magnate e ricchissimo Agostino Chigi, proprietario della Villa ora denominata Farnesina, a lavorare sotto committenza. Perciò una notte Michelangelo si recò nella villa per vedere quel nuovo affresco di Raffaello di cui tanto si parlava, ancora nascosto da un telo perché non completato: e quando Michelangelo tolse la coperture e vide la splendida Galatea e la leggerezza del tratto e della pittura di Raffaello, non poté che esclamare una sola cosa: "E' splendido"! #Roma#Michelangelo #arte #pittura #affresco #Rome#Galatea
Gli angoli ed i monumenti più appariscenti e più sconosciuti di Roma. Un piccolo blog scritto da me, una guida turistica abilitata nella Provincia di Roma, in cui raccontare la straordinaria bellezza della città!
lunedì 29 febbraio 2016
sabato 27 febbraio 2016
Statua equestre di Marco Aurelio
La Statua Equestre di Marco Aurelio, ospitato e protetto in una sala dei #Museicapitolini! Un simbolo di #Roma e del potere imperiale, essendo anche l'unica statua equestre di epoca romana rimasta. Perché? Perché per secoli si é creduto che l'uomo con la barba, così fiero in sella al suo destriero, fosse Costantino, colui che per primo tollerò ufficialmente il Cristianesimo, rendendo libero il culto di Cristo. Per tale ragione la statua si salvò dalla distruzione e modifica sistematica dei simboli pagani che i papi perpetrarono nel corso dei secoli! Insomma, un errore di interpretazione che ha salvato un capolavoro di tecnica ed esecuzione! #Rome #MarcoAurelio
giovedì 25 febbraio 2016
La perfezione della Cupola di San Pietro
La cupola della Basilica di #SanPietro progettata da#Michelangelo, con il Baldacchino bronzeo di #Berniniai suoi...piedi! Due maestri, due geni dell'arte e dell'architettura che si incontrano a si fondono in un unicum architettonico senza eguali! Michelangelo realizzò la sua cupola gigantesca ma allo stesso tempo armonica con le strutture circostanti, realizzando i quattro pilastri su cui poggia. E Bernini, che con il suo Baldacchino che sembra così leggero é riuscito a trovare un modo per connettere la parte più altra della cupola con il pavimento. Insomma, in così poche parole, c'é tutta la genialità di due artisti che hanno fatto la storia! #Roma #cupola #Rome
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martedì 23 febbraio 2016
La Verità di Bernini
Questa è la "Verità svelata dal Tempo", opera incompiuta del grande #Bernini ! E' custodita nel fantastico Museo di #VillaBorghese . Si vede una donna nuda e sorridente che personifica la Verità, assolutamente pura, incorruttibile e sempre felice di rivelarsi. Il Sole nella sua mano sta a significare la luce che guida l'essere umano, una luce simbolo di aspirazione massima alla giustizia. Ed il globo sotto il piede della Verità indica come essa sia universale. Quante cose da dire gettando una rapida occhiata vero? Ma non finisce qui, perché adesso arrivano le leggende...perché Bernini scelse di realizzare questa allegoria, in un momento in cui non godeva di molta stima nei piani alti della Chiesa Cattolica? Alcuni ci vedono una sorta di rivincita berniniana, un modo per dire:"Tranquilli, il tempo farà capire come le mie opere verranno apprezzate". Come dire che l'unica Verità è che lui fosse un genio! Oppure, dando retta a libri come quelli di #DanBrown , Bernini avrebbe qui rappresentato quella Verità dedita e conosciuta solo da pochi eletti, che si facevano chiamare Illuminati...#Roma #Rome #Borghese #Verità #museo
domenica 21 febbraio 2016
La Donazione di Costantino: un falso storico
Questo affresco si trova nella stupenda cappella affrescata di San Silvestro, presso la Basilica dei SS Quattro Coronati al Celio! A parte la bellezza della decorazione della cappella, piena zeppa di affreschi come questo, ciò che conta è il soggetto rappresentato. Qui, infatti, troviamo una serie di affreschi dedicati alla vita di Costantino, colui che permise la professione del Cristianesimo all'interno dell'Impero Romano. Non solo, perché Costantino, secondo la tradizione, promise a Papa Silvestro, colui che lo battezzò, non solo il Palazzo Lateranense che per secoli è stato sede ufficiale del Papato, ma anche una cospicua donazione, in termini economici e terrieri. Per tale ragione, questa offerta di Costantino passata alla storia come Donazione, fu presa a pretesto dalla Chiesa Cattolica per giustificare il potere temporale che esercitavano i Papi. In questo affresco, in particolare, notiamo la guarigione miracolosa di Costantino che, affetto da lebbra, fu curato proprio dal Papa, convincendo l'imperatore a concedere la sua Donazione. Peccato che nel corso dei secoli si è compreso che la suddetta Donazione non fosse mai esistita... #Roma #Rome #Cappella#SSQuattroCoronati #Celio
venerdì 19 febbraio 2016
Romani e Barbari: una storia infinita
Sarcofago facente parte della collezione di#Palazzoaltemps! Una vera meraviglia, in cui ammiriamo come i romani si ergessero come vincitori ed abili condottieri. La figura centrale dell'uomo a cavallo simboleggia Roma e la sue capacità militari, capace di schiacciare, non solo solo metaforicamente, i suoi nemici. E chi erano, per l'Impero di Roma, il nemico per eccellenza? I barbari, ovviamente! Il barbaro era un essere incibile e selvaggio, incapace anche solo di comprendere il diritto e la giustizia di Roma. Per tale ragione il barbaro é sempre rappresentato come un uomo sottomesso, ferito, sconfitto o morto. É il mondo e la civiltà di Roma ch vince, in una guerra senza tempo che vede ciò che sta oltre i confini dell'Impero come una minaccia. E queste figure che sembrano uscire dal sarcofago, riempendone tutta la superfice, simboleggiano proprio questo... #Rome #Roma #sarcofago #palazzo#barbaro
mercoledì 17 febbraio 2016
Amore e Psiche: la storia
Questo è uno dei due pannelli centrale della Loggia di Psiche, un ambiente finemente affrescato della stupenda #VilladellaFarnesina su Lungotevere. La Loggia stessa, decorata dalla più attiva ed importante bottega di inizio '500, quella di Raffaello, prende il nome da un antico mito raccontato dalle "Metamorfosi" di Apuleio. Il mito narra della giovane Psiche, una bellissima ragazza figlia di un re. Tale giovane donna era talmente bella che molti uomini si invaghirono di lei, arrivando addirittura a paragonarla a Venere. Ovviamente, la dea non fu contenta di essere accomunata ad una semplice mortale, e minacciò il padre di lei di orribili tragedie se non avesse sacrificato sua figlia. A malincuore, ma per salvare il regno, il re accettò di portare la figlia in una zona al di sotto di un dirupo dove dimorava un mostro che avrebbe eseguito la condanna di Venere. La dea, tra l'altro, aveva dato mandato a suo figlio, Eros (o Amore), di toglierle dai piedi la giovane Psiche (che in greco significa Anima). Ebbene, anche Amore, però, si invaghì della giovane la quale, una volta scesa nel dirupo, si meravigliò di trovare un fastoso e ricchissimo palazzo, invece di un orrendo mostro, il cui unico abitante era un essere divino che Psiche non poteva vedere, ma con cui amava intrattenersi tutte le notti, incominciando una passionale relazione. Per Psiche era un sogno, nonostante non potesse vedere l'essere con cui faceva l'amore tutte le notti, nelle belle sale del palazzo. Eros stesso le impedì di farsi vedere, per paura della madre. Ma per altre vicissitudini, Eros fu scoperto da Venere, che tentò in tutti i modi di punire il figlio e, soprattutto, la povera Psiche. Ma grazie all'intercessione di Zeus, alla fine tutto andò per il verso giusto. E come possiamo vedere in questo gioioso affresco, le nozze tra i due ebbero luogo, nell'alto dell'Olimpo... #Roma#mito #Rome #Farnesina #Apuleio #Metamorfosi
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Ubicazione:
Villa Farnesina, 00165 Roma, Italia
lunedì 15 febbraio 2016
Il Foro di Cesare
Questa è una ricostruzione grafica del Foro di Cesare, il primo Foro chiaramente a carattere politico e propagandistico! I lavori cominciarono attorno al 50 a.C., quando Cesare era già famosissimo a Roma, essendo stato, tra le altre cose, anche edile e pontefice massimo. Ma, soprattutto, Cesare era amatissimo dal popolo per le sue straordinarie doti di generale e stratega, che dimostrò bene negli anni delle Guerre Galliche e nei numerosi assedi e battaglie vinte. Ben voluto dal popolo anche per le sue riforme dal carattere popolare, volto soprattutto a riportare in auge antiche tradizioni e nuovi diritti. Inoltre, Cesare ebbe un motivo in più per inaugurare il suo nuovo Foro: la sua vittoria nel 48 a.C. ai danni di Pompeo Magno, l'unico avversario che potesse impensierirlo. Ma come era composto il Foro di Cesare, considerato da tutti il primo dei Fori Imperiali? Immaginate una piazza lastricata e circondata da un porticato marmoreo composto da due file di colonne. A questo, aggiungeteci al centro una statua equestre di Cesare e, sullo sfondo, il bellissimo tempio dedicato al Venere Genitrix. Fate bene attenzione a questo aggettivo "Genitrix", cioè generatrice. Cosa significa? Qui Cesare, nell'ambito del suo disegno politico volto a dimostrare a Roma come lui, e solo lui, potesse guidare la città nei difficili momenti delle guerre civili della Repubblica di Roma, volle far discendere la sua famiglia, la Gens Iulia, direttamente da Venere. Perché? Perché Iulo (o Ascanio, come anche è conosciuto), era il figlio dell'eroe Enea il quale, a sua volta, era figlio proprio di...Venere! #Roma #Venere #archeologia #Rome#Cesare
sabato 13 febbraio 2016
L'oratore di Roma
Ecco il ritratto di Marco Tullio #Cicerone (conservato ai Musei Capitolini, al Palazzo Nuovo), il celeberrimo oratore capace di difendere con forza i valori della Repubblica e del mos maiorum, due parole latine che contengono i principi e gli ideali di giustizia, diritto e comportamento che dovevano connotare il vero Romano. Cicerone era popolarissimo a #Roma, sin da quando con le sue abilu orazioni, passate alla storia come #Verrine, non riuscì ad incastrare Verre, il governatore della Sicilia che amava prendere molto per sé, per dare poco alla comunità (vi ricorda qualcosa? :-)). Certamente Cicerone deve la sua immensa fama alla scoperta della congiura di #Catilina, un nobile senatore che, dopo aver perso per due volte (subendo anche brogli) le elezioni come #console, decise di passare all'azione per detronizzare il potere repubblicano. Infine, però, triste fine per il nostro Cicerone: a causa di alcuni suoi scritti ed orazioni, chiamate Filippiche, in cui condannò senza appello l'operato di Marco Antonio, fu inserito come primo nome nella lista delle proscrizioni. Si trattava di una lista pubblica di nomi, redatta da triumviri Antonio, Ottaviano e Lepido, le cui sorti erano segnate: chiunque comparisse in quelle liste, era automaticamente condannato a morte. E chiunque, sotto ricompensa peraltro, poteva eseguire la condanna...
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Ubicazione:
Roma, Italia
giovedì 11 febbraio 2016
Le iniziali del genio del Rinascimento
Nel cortile ottagonale dei #Museivaticani, assieme a capolavori come il #Laocoonte, troviamo un anonimo basamento in pietra, con queste due lettere, MB, in bella vista. Cosa sono? La tradizione racconta che queste siano le iniziali del grande Michelangelo, il quale amava sostare in quegli spazi pieni zeppi di opere d'arte, a cui lui si ispirò per realizzare alcune delle sue creazioni più eccelse! E durante i suoi studi in questo bel cortile, #Michelangelo amava poggiarsi proprio qui, utilizzando questa base come appoggio per i suoi strumenti. Non permetteva a nessun altro di poggiarcisi, visto che lo considerava una sua proprietà. E rafforzò per bene il concetto disegnando le sue iniziali! :-) #Roma #Rome #tradizione #museo
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martedì 9 febbraio 2016
La Fontana più cara ai Papi...
La Fontana delle Tiare, alla destra del grandioso Colonnato di San Pietro, opera monumentale e simbolica del Bernini. Questa fontana, come le altre sparse per Roma, fu pensata e realizzata negli anni '20 del '900, come decorazione del rione di appartenenza: il rione Borgo, in questo caso. Tale distretto di Roma nacque e si sviluppò spontaneamente attorno alla grande basilica sepolcrale di San Pietro, il primo tra gli Apostoli. Per tale ragione la tiara, il sacro paramento papale, forma la fontana. Dopotutto, lo stretto legame tra il Papa e #Roma non si ferma solo in questo rione...#Rome #rione #Borgo #SanPietro
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domenica 7 febbraio 2016
La statua della martire Cecilia
Recatevi alla Basilica di Santa Cecilia in Trastevere, un luogo di culto cristiano molto antico e risalente, in forme basilicali, al IX secolo. Nel corso del tempo fu restaurata più volte ed abbellita, soprattutto nel Duecento con il fantastico ciborio di Arnolfo di Cambio o il maestoso "Giudizio Universale" di Cavallini, difficile da vedere perché si trova nella controfacciata della basilica, arretrata e coperta da altri interventi di restauro. Ma a parte tutto ciò, di cui certamente scriverò, vorrei soffermarmi sulla bellissima statua di Santa Cecilia, opera di fine Cinquecento di Stefano Maderno. Il prezioso scrigno che contiene la bellissima, delicata e brillante statua non vale nulla dinanzi all'importanza fondamentale dell'opera.
Secondo la leggenda, infatti, Santa Cecilia, il cui martirio fu tra i più crudeli mai avuti (prima dovette stare tre giorni all'interno di un calidarium adiacente alla chiesa, preda di vapori bollenti che non l'hanno uccisa, poi fu decapitata, ma dopo addirittura tre tentativi in cui la testa non voleva proprio saperne di scollarsi). Ciò che rende miracolosa la sua vita fu il fatto che il corpo la Santa, sepolta nelle cripte di San Sebastiano, fu ritrovato completamente intatto secoli dopo, quando il Papa Pasquale I nel IX secolo trovò il cadavere che sembrava morto un minuto prima. Per questo lo traslò in una nuova basilica, costruita appositamente. Lo stesso, identico, miracolo avvenne alla fine del '500 durante i lavori di restauro. Anche in questo caso il corpo di Cecilia fu trovato intatto. Per questo la fantastica statua, che rappresenta il momento del ritrovamento e la posa del corpo, il quale raffigura il martirio in tutta la sua crudeltà, ma anche nella pace e nella quiete che sopraggiunge dopo la Morte, quando si entra nella Grazia di Dio (questa è la motivazione per cui molte reliquie furono rese pubbliche e visibili nel corso della ControRiforma)#Rome #Roma #SantaCecilia
venerdì 5 febbraio 2016
Cicerone, il difensore della Repubblica
Ecco il ritratto di Marco Tullio #Cicerone (conservato ai Musei Capitolinj, al Palazzo Nuovo), il celeberrimo oratore capace di difendere con forza i valori della Repubblica e del mos maiorum, due parole latine che contengono i principi e gli ideali di giustizia, diritto e comportamento che dovevano connotare il vero Romano. Cicerone era popolarissimo a #Roma, sin da quando con le sue abilu orazioni, passate alla storia come #Verrine, non riuscì ad incastrare Verre, il governatore della Sicilia che amava prendere molto per sé, per dare poco alla comunità (vi ricorda qualcosa? :-)).
Certamente Cicerone deve la sua immensa fama alla scoperta della congiura di #Catilina, un nobile senatore che, dopo aver perso per due volte (subendo anche brogli) le elezioni come #console, decise di passare all'azione per detronizzare il potere repubblicano. Infine, però, triste fine per il nostro Cicerone: a causa di alcuni suoi scritti ed orazioni, chiamate Filippiche, in cui condannò senza appello l'operato di Marco Antonio, fu inserito come primo nome nella lista delle proscrizioni. Si trattava di una lista pubblica di nomi, redatta da triumviri Antonio, Ottaviano e Lepido, le cui sorti erano segnate: chiunque comparisse in quelle liste, era automaticamente condannato a morte. E chiunque, sotto ricompensa peraltro, poteva eseguire la condanna...
Certamente Cicerone deve la sua immensa fama alla scoperta della congiura di #Catilina, un nobile senatore che, dopo aver perso per due volte (subendo anche brogli) le elezioni come #console, decise di passare all'azione per detronizzare il potere repubblicano. Infine, però, triste fine per il nostro Cicerone: a causa di alcuni suoi scritti ed orazioni, chiamate Filippiche, in cui condannò senza appello l'operato di Marco Antonio, fu inserito come primo nome nella lista delle proscrizioni. Si trattava di una lista pubblica di nomi, redatta da triumviri Antonio, Ottaviano e Lepido, le cui sorti erano segnate: chiunque comparisse in quelle liste, era automaticamente condannato a morte. E chiunque, sotto ricompensa peraltro, poteva eseguire la condanna...
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Ubicazione:
Roma, Italia
mercoledì 3 febbraio 2016
La Basilica lungo la Nomentana
Alcune immagini della Basilica di Sant'Agnese fuori le Mura, lungo la Via #Nomentana ! Un luogo di culto antico, grazie alla decisione di #Costantino di realizzare un sacello sacro in onore della martire-bambina, colei alla quale crebbero miracolosamente i capelli per proteggere la sua verginità, colei che fu portata in un bordello solo per il suo rifiuto di sposarsi, e non solo, con il figlio di un funzionario pubblico. La chiesa, eretta poi da Onorio I poco dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, presente questo matroneo non certo comune a #Roma . Ma ciò che rende famosa la chiesa è ciò che c'è attorno: dalle catacombe cristiane al grandioso Mausoleo di Costanza, figlia di Costantino, che come uso comune per la famiglia imperiale decise di erigere il suo edificio funebre a fianco di un importante luogo sepolcrale! Andateci! #Rome #Agnese #basilica #catacomba#mausoleo
Ubicazione:
Quartiere V Nomentano, Roma, Italia
lunedì 1 febbraio 2016
La brutta copia del Mosè di Michelangelo: il caso dell'Acqua Felice
La fontana-mostra dell'Acqua Felice, comunemente chiamata Fontana del Mosè. Cosa è una fontana-mostra? Come si evince dal nome, essa è una particolare fontana, dall'aspetto monumentale, che ha come unico obiettivo quello di mostrare, scenograficamente parlando, il tratto finale dell'acquedotto da cui è alimentato, in questo caso l'Acquedotto Felice, dal nome di Papa Sisto V (al secolo Felice Peretti), che alla fine del '500 restaurò l'ultimo acquedotto di Roma antica, quello Alessandrino, ripristinandolo.
Questa fontana però, con le sue tre grandi nicchie su cui si affacciato tre vasche, e riempite dall'acqua sgorgante da quattro leoni, è sempre stata considerata un po'...bruttina e sproporzionata! I due obelischi laterali, in alto, che non hanno contesto nella fontana, la parte superiore con l'iscrizione che manca d'armonia con il registro inferiore, tanto sembra schiacciato, e poi il Mosé, che doveva replicare quello ben più famoso (e ben fatto), di Michelangelo, presente nella Basilica di San Pietro in Vincoli, i cui tratti e volumetria nulla hanno a che fare con quello del Maestro. Leggenda vuole che le realizzazione di tale fontana fu poco precisa perché il Papa mise fretta ai suoi architetti. Premonizioni? Chissà, fatto sta che effettivamente il Papa morì dopo soli cinque anni di pontificato... #Roma #fontana#acquedotto #Rome #mostra #nicchia #statua #Mosè#Rinascimento #arte #acqua
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Ubicazione:
Largo di Santa Susanna, Roma, Italia
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